BASILICA DI SANTA MARIA DEL CARMINE PROPRIETA’ FONDO EDIFICI DI CULTO
CAPPELLA RINUCCINI
Bernardino Poccetti
Annunciazione della Madonna, 1601
Olio su tavola, cm 442×256
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le provincie di Pistoia e Prato
Autorizzazione n. UO3 01/06/2021 0014110-P
Ordine dei Frati Carmelitani: Padre Raffaele Duranti
DIRETTORE DEI LAVORI
Dott.ssa Maria Maugeri
RESTAURATORE
Lisa Venerosi Pesciolini
COLLABORAZIONE AL RESTAURO
Claudia Esposito
Laboratorio Fiorentino di Restauro di Sabrina Cassi
Relart di Roberto Buda
Altre collaborazioni:
FOTOGRAFO
Angelo Latronico
MOVIMENTAZIONI
Ditta Arteria srl. Museum & Exhibition Service
MAIN SPONSOR
La Storia
L’Annunciazione fu commissionata a Bernardo Barbatelli detto “ il Poccetti”, dalla Compagnia di Sant’Agnese per la cappella della SS. Annunziata, situata nella facciata interna della chiesa e andata distrutta nel rovinoso incendio del 1771, che danneggiò la chiesa risparmiando solo le cappelle
Corsini e Brancacci.
Questa pala sopravvisse all’incendio perché temporaneamente ricoverata in sagrestia e fu ricollocata sull’altare che la Compagnia fece ricostruire a sue spese nella nuova chiesa. Insieme alla pala del Vasari che raffigura la Crocifissione (terzo altare destro della navata) e a quella del Butteri che raffigura Cristo guarisce il servo del centurione di Cafarnao (quarto altare sinistro della navata), questo dipinto è il terzo testimone superstite dell’arredo degli altari vasariani dell’antica chiesa, voluti da Cosimo I dei Medici.
Composizione
L’Annunciazione di Bernardino Poccetti firmata e datata 1601 è dipinta su un tavolato di cm 442×250. Raffigura il momento precedente alla discesa dell’Angelo, quello in cui Dio Padre indica all’Arcangelo Gabriele la Vergine a cui consegnare il Suo Annuncio. L’Arcangelo Gabriele perciò è ancora in alto con lo sguardo rivolto al Padre, nel cielo popolato dagli Arcangeli Raffaele, Michele, Uriele e da putti alati, mentre in basso, la Vergine è inginocchiata in preghiera.
Di fronte a lei, sulla sinistra, sono raffigurate la Pace e la Carità, virtù su cui era fondata la regola della confraternita, e sullo sfondo l’immagine di Sant’Agnese con l’agnello in grembo.
La Compagnia di Sant’Agnese
Fin dalla fondazione della chiesa nella seconda metà del XIII secolo, il Carmine era teatro affollatissimo per le spettacolari Sacre Rappresentazioni allestite sul tramezzo della chiesa dalla Compagnia di Sant’Agnese. Questa Compagnia, che prendeva il nome dalla venerata reliquia della Santa conservata nella chiesa stessa, istituita già nel 1268 come primo nucleo di terziarie carmelitane, aveva sede in locali adiacenti al convento ed in breve tempo ebbe il patronato di due cappelle.
Bernardino Poccetti
Bernardino Poccetti, strettamente legato alla chiesa del Carmine perché residente nel popolo di San Frediano, diventò alla fine del Cinquecento il pittore di fiducia dei Carmelitani. Nel 1600 affresca la scena del Sacrificio di Elia nel convento e nel 1599 realizza un dipinto per l’antico altare di Sant’Andrea Corsini nella navata della chiesa cinquecentesca. Il suo legame con l’ordine religioso fu anche sancito dalla concessione del patronato della cappella di Sant’Alberto* per porvi la sua sepoltura e quella della sua famiglia. “Fu dunque il corpo suo sepolto in essa chiesa del Carmine nella sepoltura della cappella accanto alla porta a man destra entrando in chiesa, la qual cappella e sepoltura aveva egli comprata per sé e per la sua famiglia” (F. Baldinucci, III, 1846, p. 155).
*L’altare di Sant’Alberto si trova dirimpetto a quello dell’Annunciazione ed è decorato dalla pala che raffigura le Esequie di Sant’Alberto carmelitano dipinta da Bernardino Monaldi e recentemente restaurata.
Particolare del retro del dipinto: autoritratto di profilo. Le tracce bianche sono l’impronta della mano destra dell’artista.